Inaugurazione: sabato 20 maggio  2017 – ore 18.00

Dopo il successo di critica e di pubblico ottenuto a Roma presso Villa Torlonia, dove la mostra è stata fregiata dalla Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica, e al Centro Arti Plastiche di Carrara, le opere  di Arturo Dazzi, dal 20 maggio al 18 giugno saranno esposte presso Villa Bertelli a Forte dei Marmi, città di adozione di Arturo Dazzi e terza e ultima tappa del lungo viaggio di ritorno alle origini del maestro della scultura italiana. Dalla Roma che lo consacrò come tra i più grandi scultori monumentali del suo tempo, passando per Carrara dove è nato e dove ha insegnato come docente di Scultura presso la Prestigiosa Accademia di Belle arti, fino al luogo eletto per vivere e per lavorare Forte dei Marmi.

All’inaugurazione parteciperà anche il Senatore Andrea Marcucci, Presidente della commissione Cultura del Senato della Repubblica, per fare il punto sull’enorme operazione culturale condotta sul maestro di Carrara. Un progetto condiviso e supportato da un numero davvero impresionante di grandi enti pubblici. Non il punto di arrivo ma il punto di partenza per continuare a far parlare di Dazzi ma soprattutto la base per proporre un modello di collaborazione tra enti che ha prodotto risultati davvero importanti e che ha visto capofila la Fondazione Villa Bertelli e il Comune di Forte dei Marmi. All’inaugurazione parteciperà anche il Sindaco di Forte dei Marmi, Dott. Umberto Buratti e l’Assessore alla Cultura del Comune di Carrara la Dott.ssa Giovanna Bernardini. Tra gli ospiti illustri della giornata anche il Professor Antonio Paolucci già Direttore dei Musei Vaticani.

La mostra “Arturo Dazzi 1881 – 1966, Roma – Carrara – Forte dei Marmi”, curata da Anna Vittoria Laghi, racconta l’artista attraverso i legami privilegiati che il Maestro instaurò e coltivò nell’arco della sua vita con tre città italiane: Carrara, città natale e della formazione, Roma cui l’artista deve popolarità e successo e Forte dei Marmi, il buen retiro dove lo stesso lavorò ad alcune tra le sue più importanti opere monumentali e dove, infine, coltivò la pittura (“La Versilia che mi fece diventare pittore”, aveva scritto Dazzi nell’autopresentazione della Quadriennale Romana del 1935).

Tra le opere esposte – direttamente dalla Donazione Dazzi di Forte dei Marmi, a cui le stesse sono state donate nel 1987 dalla vedova Dazzi – sono numerosi i pezzi non esposti da decenni che saranno visibili durante la mostra, alla quale tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Tra i lavori più noti ci limitiamo a citare l’Adolescente, scultura esposta alla mostra sull’arte italiana a Berna del 1938, il Cavallino, celebre scultura che Dazzi espose nella Biennale di Venezia del 1928 e Curzio Malaparte, oltre a un’antologia di dipinti di grande suggestione, che documentano i diversi soggetti con i quali Dazzi si confrontò: il ritratto, il paesaggio, la natura morta e gli animali. A ciò si uniscono i lavori preparatori per la Stele Marconi.

L’esposizione, come sottolinea la curatrice, ripercorre le tappe della vita dell’artistaattraverso opere e documenti che escono per la prima volta dalle loro sedi. Disposti e organizzati secondo un percorso cronologico, le sculture, i modelli e i bozzetti in gesso, le lettere, gli articoli, i dipinti e i disegni disvelano con uno sguardo inedito il ‘dietro le quinte’ dell’universo di Dazzi.

Galleria fotografica riferita alla mostra di Roma, foto a cura di Jeremy J. Rossi